Escursioni
TRE CIME DI LAVAREDO (facile)
Durata: 4 ore
Il percorso parte dall’Hotel De Len fino a raggiungere il
Rifugio Auronzo. Strada aperta da fine maggio a fine ottobre
Pedaggio a pagamento:
Auto: 30 € | Motocicletta: 20 € | Camper e veicoli oltre 2,10 m: 45 € Bus fino a 30 persone: 60 € | Autobus da 30 persone: 120 €
Un meraviglioso itinerario alla scoperta delle imponenti Tre Cime di Lavaredo, uno dei simboli più celebri delle Dolomiti. Durante l’escursione, si può gustare un pranzo tipico in uno dei rifugi della zona, assaporando specialità locali come i canederli e il gulasch. Il modo ideale per apprezzare la bellezza delle Tre Cime di Lavaredo in estate è percorrere i sentieri che le circondano, osservando come le loro cime aguzze, a seconda della prospettiva, si trasformano gradualmente in profili più morbidi, fino a dare l’impressione che le tre vette si fondano in una sola.
IMMERGITI NELLA STORIA DEL TERRITORIO!
Questa zona è un vero e proprio “museo a cielo aperto”, in quanto conserva tunnel, bunker e vecchie caserme risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Le Tre Cime rappresentano anche un capitolo importante nella storia dell’alpinismo internazionale: i primi percorsi sono stati scalati già negli anni Trenta.
GORES DE FEDERA E CRODA DA LAGO
Durata: 5 ore
Dall’Hotel De Len, si raggiunge il parcheggio situato 50 metri sopra il Lago Pianozes, punto di partenza dell’escursione.
Il sentiero Gores de Federa (Gole di Federa) è un percorso recentemente creato dalle Regole d’Ampezzo, che attraversa la Foresta di Federa e conduce alla Malga Federa. L’escursione inizia con un tratto su strada asfaltata fino a raggiungere Col Purin, situato a circa 45 minuti di salita dal Lago Pianozes. Qui troverete un cartello in legno che indica la deviazione per il sentiero Gores de Federa.
Il percorso si snoda attraverso la Foresta di Federa, alternando salite e discese che costeggiano cascate, gole e torrenti. Lungo il cammino, si attraversano diversi ponti sospesi sul Ru Federa e si incontrano punti panoramici che offrono viste mozzafiato sulla conca ampezzana. Dopo circa un’ora e mezza di cammino, si raggiunge Malga Federa, da cui potrete ammirare un panorama spettacolare: il Becco di Mezzodì da una parte, e dall’altra il Pomagagnon, il Cristallo e il Faloria.
Dopo una breve pausa per rifocillarsi, si prosegue sul sentiero n. 432 fino a raggiungere il Rifugio Croda da Lago. Da qui, è possibile tornare indietro seguendo lo stesso sentiero o completare un percorso ad anello, ritornando al punto di partenza lungo la strada asfaltata.
È possibile raggiungere anche il Rifugio Croda da Lago con le navette che partono dal parcheggio del Lago Pianozes.
LAGO DI SORAPIS
Durata: 4 ore
Dall’Hotel De Len, è necessario raggiungere il passo Tre Croci, situato a circa 20 minuti in macchina.
L’escursione al Lago del Sorapis è uno dei percorsi più affascinanti delle Dolomiti. Questo lago è famoso per il suo colore intenso, che varia dall’azzurro al verde acqua, dovuto alle finissime particelle di roccia trasportate dal vicino ghiacciaio. Durante lo scioglimento primaverile ed estivo, queste particelle danno vita al lago e alla sua caratteristica colorazione.
Partendo dal Passo Tre Croci, l’escursione percorre il sentiero n° 215. Il percorso è vario e panoramico, con lievi saliscendi e un dislivello complessivo moderato. Si attraversa un bosco con splendide vedute sul Cristallo, il Popena, i Cadini di Misurina e le Tre Cime di Lavaredo. Dopo un primo tratto pianeggiante, si affronta una parte più impegnativa con alcune scale metalliche e brevi tratti esposti su una cengia, attrezzati con funi di sicurezza. Superati questi brevi passaggi, si raggiunge in poco tempo il Rifugio Vandelli, un rifugio accogliente situato nel cuore dell’imponente anfiteatro naturale sul versante nord del Sorapis, proprio vicino alla cascata che precipita dallo zoccolo roccioso.
IMMERGITI NELLA STORIA DEL TERRITORIO!
Dal rifugio, costruito originariamente nel 1890, si possono ammirare, verso nord, le Tre Cime di Lavaredo, il lago di Misurina e, poco distante, il magnifico laghetto alpino incastonato nella montagna, dominato dal suggestivo Dito di Dio (2.603 m). Il lago, scavato nella roccia e privo di emissari superficiali, alimenta sotterraneamente la grande soglia rocciosa del ripiano glaciale, dando origine alla cascata “el Piss”. Proprio da questa cascata prende il nome il gruppo montuoso “Sora el Piss”, che significa, appunto, “sopra el Piss”.
Durante l’inverno, le cascate si ghiacciano, offrendo agli appassionati l’opportunità di praticare l’arrampicata su ghiaccio.
Per il ritorno, si consiglia di seguire lo stesso percorso fatto all’andata, lungo il sentiero n° 215.
5 TORRI (facile)
Durata: 2 ore (possibilità di 1.30h aggiuntiva)
Dall’Hotel De Len si raggiunge il parcheggio di Bai De Dones, in direzione del Passo Falzarego. Da qui è possibile salire al Rifugio Scoiattoli utilizzando la seggiovia, che impiega pochi minuti, oppure proseguire a piedi, con un’escursione di circa un’ora e mezza.
Una volta arrivati al Rifugio Scoiattoli, ideale anche per gustare un ottimo pranzo, si può proseguire verso le Cinque Torri, che si troveranno proprio di fronte. A questo punto, basta seguire le indicazioni per il percorso museale.
IMMERGITI NELLA STORIA DEL TERRITORIO!
Durante la Prima Guerra Mondiale, la zona intorno alle Cinque Torri fu occupata dall’esercito italiano, che vi stabilì il quartier generale dell’artiglieria. Per impedire un contrattacco austriaco, gli italiani prepararono una linea di difesa proprio ai piedi delle Cinque Torri. Grazie alla vista unica sulle montagne circostanti, tutte le azioni militari nella zona potevano essere tenute sotto controllo.
A poche centinaia di metri dal rifugio si trova il Museo all’aperto delle Cinque Torri: sono presenti le trincee e le postazioni della Grande Guerra perfettamente restaurate, oltre a numerosi punti informativi. In più la splendida vista sulle Cinque Torri. Queste montagne sono anche una famosa palestra di arrampicata, la
parete più conosciuta e storicamente più importante di Cortina. Le Cinque Torri possono essere a buon diritto considerate, con oltre 200 tiri attrezzati di varia difficoltà e lunghezza, tra le classiche pareti di arrampicata delle Dolomiti e delle Alpi.
Giunti sul versante est delle Torri potete imboccare le trincee molto ben conservate della cresta che scende verso est sino ad imboccare la strada asfaltata, oppure continuate il percorso fino ad arrivare al Rifugio Cinque Torri, dalla calda atmosfera famigliare, che si trova in cima ad una strada asfaltata che scende verso il bosco. Seguitela fino ad imboccare, all’altezza di un tornante, il sentiero n° 425, che vi porterà, attraversando la foresta, al Lago di Bai de Dones. Si racconta che questo piccolo specchio d’acqua, che offre un bellissimo scorcio sulla Tofana di Rozes, fosse abitato dalle anguane, ninfe delle acque della tradizione locale dotate di poteri magici e capaci di scatenare tempeste.
IMMERGITI NELLA STORIA DEL TERRITORIO!
Inaugurato nel 1904, il Rifugio Cinque Torri è uno dei più antichi e storici della zona. Nel corso degli anni, è stato visitato da regnanti e principi di tutto il mondo, tra cui il re Vittorio Emanuele III. Ancora oggi, continua ad attirare alpinisti di livello internazionale. Per rivivere l’atmosfera dell’inizio del Novecento, quando scalatori da tutto il mondo cominciavano a scoprire le meraviglie delle Dolomiti, vale la pena sedersi a tavola e gustare le ricette tradizionali, riscaldati dal calore delle grandi stufe in maiolica. Tra le specialità imperdibili ci sono i tradizionali canederli, polpette di pane ripiene di speck, formaggio o spinaci, servite con burro fuso e parmigiano, e il delizioso strudel di ricotta.
Per il rientro dal Rifugio Cinque Torri, ci sono due opzioni: si può tornare indietro e prendere la seggiovia fino al parcheggio, oppure scegliere di camminare lungo un comodo sentiero in discesa che conduce direttamente al parcheggio. Lungo il percorso, si possono ammirare scorci spettacolari delle maestose Tofane sulla destra, godendo della pace e della freschezza dell’ambiente naturale circostante.
A pochi minuti dal Rifugio Bai de Dones, all’incrocio con il sentiero n. 425, si trova un sentierino che conduce al romantico Lago Bai de Dones, il cui nome significa “bagno delle donne”. Secondo la leggenda, il lago è abitato dalle Anguane, ninfe acquatiche della tradizione ladino-ampezzana, la cui bellezza è macchiata solo dai loro zoccoli caprini. Si narra che, dopo un acquazzone, i fiumi diventino così impetuosi da rendere il lago torbido, poiché in alto le Anguane lavano i panni. Esistono Anguane buone, che proteggono benevolmente gli uomini, e Anguane cattive, ambigue e misteriose, temute come streghe. Si dice che il Lago Bai de Dones sia abitato dalle Anguane buone, le quali aiutano le donne che desiderano avere un figlio: immergersi nelle sue acque magiche si crede porti presto la gioia della maternità.
Un’illustrazione di queste mitologiche creature, servitrici del dio Silvano, può essere ammirata all’ingresso del Rifugio Bai de Dones, che prende il nome da questo incantevole lago.
RIFUGIO DI NUVOLAU
Il rifugio più antico della conca Ampezzana
Durata: 5 ore
Dall’Hotel De Len si raggiunge il parcheggio del Passo Giau.
Dal parcheggio, imboccate il sentiero n° 443. Alla vostra sinistra, ammirerete le imponenti e frastagliate pareti di Ra Gusela, mentre sulla destra si stagliano i profili della Croda da Lago e dei Lastoi de Formin. Il percorso è vario e affascinante, alternando tratti di bosco e spazi aperti, con numerosi punti panoramici. In circa un’ora, il sentiero si inerpica lungo ripide serpentine sulle Crépe dei Ronde. Raggiunta la cima, vi troverete in un’area aperta da cui si possono ammirare le Cinque Torri e, in lontananza, il Rifugio 5 Torri. Da qui, potrete decidere se passare accanto al rifugio o tenervi sulla sinistra, proseguendo direttamente verso il Rifugio Scoiattoli. In entrambi i casi, incrocerete il sentiero n° 439, che va seguito fino al Rifugio Scoiattoli, situato a 2.255 metri, con una splendida vista sulle Cinque Torri.
Proseguendo sul sentiero n° 439, raggiungerete il Rifugio Averau, godendo durante la salita di una vista mozzafiato su Cortina. Dal Rifugio Averau, in meno di un’ora, seguendo sempre il sentiero n° 439, arriverete al Rifugio Nuvolau.
Dopo esservi immersi nella bellezza naturale, potete tornare indietro lungo lo stesso sentiero fino al Rifugio Averau, ammirando il Monte Averau che si erge maestoso alle sue spalle. Questo rifugio è famoso per l’ottima cucina e dispone di una splendida terrazza panoramica. Da qui, seguite il sentiero n° 464 in direzione del Rifugio Fedare, attraversando i pascoli del Passo Giau, sotto la seggiovia. All’incrocio con il sentiero n° 452, prendetelo: vi condurrà ai piedi dei monti Nuvolau e Gusela del Nuvolau, fino a ricondurvi al Passo Giau. Alzando lo sguardo verso la vetta del Monte Nuvolau, potrete scorgere l’omonimo rifugio, che dal 1883 accoglie escursionisti, alpinisti e guide alpine.
IMMERGITI NELLA STORIA DEL TERRITORIO!
Il Rifugio Nuvolau, con la sua atmosfera autentica e tradizionale, è il primo rifugio costruito nella valle d’Ampezzo, risalente al 1883. Situato a 2.575 metri di altitudine sul monte Nuvolau, offre una spettacolare vista a 360° sulla valle dell’Ampezzo, con il gruppo delle Cinque Torri ai suoi piedi, le Tofane e il gruppo della Marmolada.
L’idea di costruire il rifugio fu del colonnello Meerheimb di Dresda, che, dopo aver soggiornato in Ampezzo e superato una grave malattia polmonare, donò un contributo alla sezione locale del Club Alpino Tedesco-Austriaco per la sua costruzione. Per questo motivo, inizialmente, il rifugio fu chiamato Sachesendankhütte (“Rifugio della gratitudine dei sassoni”).